Si può prevenire il contagio da Covid-19 con la vitamina D?

Un altro articolo per voi e Barletta News, dove capiremo davvero le proprietà e le funzioni della Vitamina D.

 

 

«La Vitamina D, implicata nel nostro sistema immunitario, è ormai diventata protagonista dell’anno. L’abbiamo conosciuta come l’elisir che sta allungando la carriera del famosissimo bianconero Cristiano Ronaldo e in questo periodo come la vitamina per eccellenza, che “previene il contagio da Coronavirus”.

È possibile che una vitamina possa possedere proprietà così influenti?
Dunque, conosciamo rapidamente questa vitamina attraverso una breve presentazione per capire quali siano le sue proprietà e a cosa serve.

La Vitamina D è una vitamina liposolubile, avente anche funzioni ormonali e in realtà è un gruppo di ben 5 vitamine, tra le quali la Vitamina D2 (o ergocalciferolo) e la Vitamina D3 (o colecalciferolo) sono le più importanti per la nostra salute.

La Vitamina D3, nota anche come la “Vitamina del Sole”, viene sintetizzata nella cute per azione dei raggi ultravioletti della luce solare e può essere assunta con alimenti di origine animale.

La Vitamina D2, meno attiva della precedente, è assunta con alimenti di origine vegetale. La loro produzione avviene nel rene, che produce la componente attiva o inattiva della vitamina in base alla concentrazione di calcio, fosforo e paratormone del nostro organismo e la cute, che è capace di formare la forma attiva mediante le radiazioni solari.

La Vitamina D svolge molteplici ruoli: interviene nella mineralizzazione della matrice organica delle ossa, controllando la quantità di calcio e fosforo all’interno del nostro organismo. Inoltre, numerosi studi hanno dimostrato effetti nell’ambito glicometabolico, immunitario e cardiovascolare.

Per questo motivo, l’ipovitaminosi D può essere causa di osteomalacia (perdita arte minerale dell’osso) nell’adulto e di rachitismo (alterazione ossea) in età giovanile. Per di più, il deficit di vitamina D sembra predisporre al diabete, alla sindrome metabolica, all’ipertensione arteriosa, allo scompenso cardiaco e alla malattia coronarica.

Allora di quanta vitamina D ha bisogno il nostro corpo? A riguardo è presente un dibattito all’interno della comunità scientifica: la US National Academy of Medicine ritiene che 600-800 Unità Internazionali (UI) di Vitamina D giornalieri siano sufficienti, mentre la US Endocrine Society raccomanda 1500-2000 UI al giorno.

Attualmente la Dose Giornaliera di Riferimento (RDI) è fissata a 600 – 800 UI per gli adulti.
Per conoscere la quantità di Vitamina D attiva nel nostro organismo e capire se sia indispensabile o meno una supplementazione, è necessario effettuare un dosaggio ematico della D-25OH (25-idrossivitamina D3) presso un qualsiasi laboratorio analisi e mediante prescrizione medica.

A questo punto, possiamo dire che adeguati livelli di Vitamina D sono importanti per prevenire patologie croniche legate all’ipovitaminosi D, che potrebbero evitare ulteriori complicanze nel caso in cui dovesse giungere inaspettatamente l’infezione da Coronavirus, ma non previene il contagio da Covid-19.

Ricordatevi che spetta al medico prescrivere e valutare quale posologia sia preferibile per eventuali supplemetazioni, solo in seguito ad analisi specifiche dalle quali si evince un’effettiva carenza.

Evitate assunzioni fai da te che possono risultare dannose per il vostro organismo. Un eccesso di Vitamina D può causare calcificazioni diffuse negli organismi, contrazioni e spasmi muscolari, vomito e diarrea.

Il mio consiglio è quello di sfruttare in questi giorni di quarantena le belle giornate, prendendo il sole sul vostro balcone, terrazzo o giardino per almeno 20 minuti al giorno.

Per quanto riguarda le principali fonti alimentari sono rappresentate da alimenti di origine animale, in particolare nei grassi animali, e in alcuni alimenti di origine vegetale.

La Vitamina d è presente nel salmone, sgombro, tonno, sardine, aringhe, carne di maiale e vitello, tuorlo d’uovo e fegato. La fonte di Vitamina D vegetale è rappresentata dai funghi. In caso di ipovitaminosi D, la sola alimentazione non può compensare la carenza, dato che la maggior parte degli alimenti naturali presentano una quantità di vitamina minima (esempio tuorlo d’uovo 70UI/100g o salmone in scatola 386 UI/100g).»

Dott.ssa Maristella Volpe, biologa nutrizionista e tecnologa alimentare

 

https://www.barlettanews.it/si-puo-prevenire-il-contagio-da-covid-19-con-la-vitamina-d-i-consigli-di-maristella-volpe-biologa-nutrizionista/